challenge
Riprodurre l'intera collezione museale del Museo della Civiltà Cavalleresca.
solution
Ibridazione di tecnologie e tecniche per l'acquisizione, la modellazione e la realizzazione di oltre 400 reperti museali.
Il Museo della Civiltà Cavalleresca raccoglie in un’unica esposizione monete, libri, fregi, capitelli, busti, sarcofaghi, statue di piccole e grandi dimensioni, oltre ad edifici da riprodurre in scala. Elementi spesso non accessibili, piuttosto che conservati presso sedi differenti sono ora fruibili simultaneamente grazie all’utilizzo combinato di tecnologie digitali 3D (scansione, modellazione, stampa 3D) e tradizionali (fresatura CNC, incisione laser, ecc.).
Riprodurre un’intera collezione museale equivale a confrontarsi con una casistica di situazioni tale da richiedere un approccio estremamente diversificato.
L’aspetto chiave della collezione è di per sé l’assenza della collezione stessa. Il Museo della Civiltà Cavalleresca non possiede infatti fisicamente i reperti che espone. Di qui l’esigenza di costruire letteralmente da zero centinaia di elementi, sulla base del reperto reale o delle informazioni d’archivio.
Monete, libri, fregi, capitelli, busti, sarcofaghi, statue di piccole e grandi dimensioni, addirittura edifici da riprodurre in scala. Ognuno con le proprie basi documentali, i propri reperti, più o meno accessibili, conservati presso sedi differenti.

La maggior parte degli elementi scultorei è stata riprodotta attraverso tre fasi successive: scansione 3d, modellazione 3d e stampa 3d, utilizzando una combinazione di tecniche valutate per risolvere in maniera ottimale le esigenze specifiche per ogni reperto.
Il team multidisciplinare di Protocube ha definito un flusso di lavoro molto articolato, che comprende varie tipologie di operazioni da effettuare. Dall’acquisizione dei dati, alla modellazione e alla riproduzione di varie tipologie di elementi. L’utilizzo combinato di tecnologie quali acquisizione laser scanner, modellazione organica e hard surface, consente di ottenere i modelli digitali riproducibili con la stampa 3D in alta risoluzione e in quadricromia.
L’adozione di un workflow ibrido ha consentito inoltre di valutare l’utilizzo di tecnologie “tradizionali” quali la fresatura CNC, utilizzata nei casi in cui si è rivelata più vantaggiosa rispetto alle tecnologie additive.
La riproduzione della collezione del Museo della Castiglia di Saluzzo è il classico esempio di come le competenze tecniche e una grande esperienza nell’ambito del 3D per i Beni Culturali possano rendere semplici da gestire anche progetti di per sè estremamente complessi.

Fregio raffigurante una scena di battaglia, che vede opposti due cavalieri. L’immagine sintetizza le tre fasi della realizzazione, relative all’acquisizione della scansione 3d (nuvola di punti), l’ottimizzazione della mesh ricostruita e la stampa 3d del modello texturizzato.

La collezione del Museo della Civiltà Cavalleresca è composta da elementi molto eterogenei, come nel caso di questo capitello, per cui si è reso necessario un processo di scansione e modellazione estremamente dettagliato, per restituire in maniera efficace la minuzia dei dettagli che lo compongono.
Il case study del Museo della Castiglia di Saluzzo è stato presentato in molti eventi di settore dedicati al 3D per i Beni Culturali, sia per quanto riguarda gli aspetti divulgativi sia per quelli decisamente più tecnici, che sono stati oggetto di workshop anche molto approfonditi.
Per quanto riguarda l’ambito software, nel corso della realizzazione di questo incarico sono state utilizzate moltissime soluzioni, tra cui possiamo segnalare Geomagics per le fasi di acquisizione, Rhinoceros per la modellazione e Magics per l’ottimizzazione e lo slicing dei modelli 3D destinati alla stampa.

Sculture, monete, libri, ma anche veri e propri edifici, che hanno caratterizzato l’esperienza della civiltà cavalleresca nel Medioevo.

La ricostruzione degli edifici ha comportato concettualmente lo stesso iter procedurale del resto della collezione. Cambiano nello specifico le tecnologie utilizzate, ma acquisizione, modellazione e stampa 3D sono una costante quando si tratta di riprodurre dei reperti nell’ambito dei Beni Culturali.
Il Museo della Civiltà Cavalleresca si trova all’interno della suggestiva cornice del Castello dei Marchesi di Saluzzo (CN).